Pochi spettri a Tehran

I TELEGRAPH TEHRAN scendono in campo nell'affollato mondo dell'indie italiano. Un trio con sede in quel di Bologna che esordisce con "Spettri da scacciare", loro primo album.
Non è solo un monito. Si tratta di un'esperienza sonora leggera e consistente.
In atmosfere vicine al sogno ci si può imbattere in vecchi schemi e sonorità provenienti dal grunge e più in generale dal rock, sempre ben gradite, poi in riverberi e corde di basso che si distinguono discretamente.
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La voce è prima timida, poi graffiante e ancora confidenziale su melodie a volte pacate e lente, a volte incalzanti e aggressive. Le bacchette ed il rullante non si nascondono affatto. Si raggiunge così un equilibrio tra le parti da far percepire il suono come una mossa ben costruita. Vien facile contenere testi e tematiche poco superficiali e intense, anche ermetiche.
Si scacciano i pensieri sull'onda del contrasto continuo.
L'affollato mondo dell'indie è ancora ben frequentato. Buona la prima!