Recensione Vincenzo Bisbiglia
“E’ in un istante”, come dice una delle loro nuove canzoni, che si capisce come i Kryia (Emiliano Guiducci basso e voce Fabio Pellegrini chitarra, Daniele Zangara Batteria e percussioni) in realtà non abbiano mai smesso davvero di fare musica. Con Ordine e Autodisciplina, album appena sfornato, la band romana ha ritrovato in studio l’energia e la voglia di sperimentare giusta per sfornare una piccola perla di rock-prog underground, nonostante sia passato qualche tempo dal loro ultimo lavoro. Anzi, il loro stile si è anche evoluto, pur restando legato ad alcuni suoni più “tradizionali”: un po’ Csi, un po’ Tool, il terzetto dimostra di avere ancora molto da dire.
Il disco si apre con Nettare Veleno, canzone che ripercorre alcune sonorità del progetto solista portato avanti in questi anni dal cantante e bassista, Emiliano Guiducci. Mortale è a nostro giudizio il pezzo più interessante del nuovo lavoro: dei momenti psichedelici di alto livello, testo profondo e mai banale, per 5’12’’ intensissimi di musica, fra soluzioni stilistiche pregevoli e l’affiatamento fra i musicisti che raggiunge il suo apice. Pezzo centrale nell’economia dell’album è Disciplina: abbiamo citato Csi e Tool, e in questa canzone si nota quanto l’influenza delle due band abbiamo determinato la formazione e la crescita dei Kryia.
E’ in un istante è il brano più sperimentale del disco, musica e suoni a più non posso, con pochi accenni di cantato. Scacco matto e Alla regina, come si intuisce leggendo di fila la track-list, sono due pezzi legati in realtà da un unico filo. Il primo mette in evidenza la grande capacità tecnica della chitarra di Fabio Pellegrini e della batteria di Daniele Zangara, mentre il secondo rappresenta la chiusura perfetta: ancora sapori psichedelici, con un giro di basso che ricorda il miglior new metal in salsa dark dei primi 2000.
Vincenzo Bisbiglia
Il disco si apre con Nettare Veleno, canzone che ripercorre alcune sonorità del progetto solista portato avanti in questi anni dal cantante e bassista, Emiliano Guiducci. Mortale è a nostro giudizio il pezzo più interessante del nuovo lavoro: dei momenti psichedelici di alto livello, testo profondo e mai banale, per 5’12’’ intensissimi di musica, fra soluzioni stilistiche pregevoli e l’affiatamento fra i musicisti che raggiunge il suo apice. Pezzo centrale nell’economia dell’album è Disciplina: abbiamo citato Csi e Tool, e in questa canzone si nota quanto l’influenza delle due band abbiamo determinato la formazione e la crescita dei Kryia.
E’ in un istante è il brano più sperimentale del disco, musica e suoni a più non posso, con pochi accenni di cantato. Scacco matto e Alla regina, come si intuisce leggendo di fila la track-list, sono due pezzi legati in realtà da un unico filo. Il primo mette in evidenza la grande capacità tecnica della chitarra di Fabio Pellegrini e della batteria di Daniele Zangara, mentre il secondo rappresenta la chiusura perfetta: ancora sapori psichedelici, con un giro di basso che ricorda il miglior new metal in salsa dark dei primi 2000.
Vincenzo Bisbiglia
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