10th Anniversary
REGGIO EMILIA: Dieci anni di hip hop "puro", da festeggiare assieme ad amici e compagni di via.
Appuntamento da non perdere sabato all'Officina delle Arti, dove il collettivo reggiano Spns celebrerà i 10 anni di attività con una grande festa musicale, presentando tre progetti solisti e il nuovo album del collettivo.
Malosmokie's, Todo Bien, Crazy Joint, Fresh Finetti, questi i nomi d'arte degli mc's, che a Reggio vivono, contribuendo a tenere viva una delle scene musicali indipendenti più interessanti d'Italia.
"All'Officina sarà il primo dei due party che faremo quest'anno per la celebrazione del nostro decennale - spiegano - sarà una festa con gli amici di sempre e speriamo anche con dei nuovi, una serata dove ripercorreremo il nostro viaggio musicale e presenteremo le nostre nuove uscire: il primo ep solista di Crazy Joint, "Tutto sotto controllo"; l'album di Malosmokie's e Siddartha (Nuova Linea) "Fotte sega" e "Sequenze" di Fresh Frinexts, al suo primo lavoro solista".
Com'è iniziata l'esperienza come collettivo?
"Era la fine degli anni '90 ed eravamo attivi in altri gruppi, Pistanera e Sacraparola, grazie ai quali ci siamo incontrati e siamo diventati amici. Ad inizio 2004 abbiamo fondato Spns, con l'intento di unire le forze, in un modo più simile a un "patto di sangue" che con l'idea di fare un gruppo".
Cosa significa Spns?
"In origine era l'unione degli acronimi dei nostri vecchi gruppi, ma nel tempo ha assunto il significato di ciò che la musica rappresenta per noi, ossia la salvezza: suonare per non soffrire".
Quali sono i vostri riferimenti musicali?
"Fondamentalmente siamo dei puristi: al 90%, forse qualcosa di più, ascoltiamo solo hip hop underground, ma essendo italiani non possiamo dissociarci da una certa cultura musicale; ci piace molto utilizzare campionamenti di brani noti nei nostri beat. Poi ci sono mostri sacri come De André, che vanno al di là della musica: abbiamo fatto due versione de "Il bombarolo", sono un tributo a un grande della musica italiana".
Che rapporto avete con Reggio?
"Di reggiani nel nostro gruppo ce ne sono solo due, ma in questo momento storico è difficile trovare "reggiani puri" in una qualsiasi scuola: è lo specchio del nostro mondo che si riflette anche in noi. Con la città abbiamo un rapporto che si potrebbe definire conflittuale: tante volte si dà tanto, ma si riceve poco, e negli ultimi anni tutti vedono il declino artistico di una città una volta florida come la nostra. Quando mancano i soldi d'altronde, i primi a farne le spese sono l'arte e cultura, no?".
C'è un filo che vi lega ad altri gruppi della scena indipendente reggiana? Un senso di appartenenza politica forse?
"Pur collaborando con artisti provenienti da tutta Italia e anche dall'estero ci sentiamo parte della scena locale. Nell'ambito hip hop, anche solo per ragioni "anagrafiche", ci sentiamo legati a gruppi come La Kattiveria, con cui collaboriamo sempre con piacere. Forse, forzando un poco, possiamo essere posti accanto a gruppi come Offlaga Disco Pax e Cccp: di certo non usiamo mezze misure nei nostri testi, che si pongono anche come forma di denuncia sociale, ma siamo un collettivo molto eterogeneo e possiamo trattare anche di temi più goliardici fino al puro intrattenimento, contrariamente da quella che si ritiene la "radice" dell'hip hop".
Cos'è Spns Records?
"Spns è un movimento, uno spunto di riflessione, un "angolo di verità" senza peli sulla lingua, ma prima di tutto una famiglia con un solo grande amore, la cultura hip hop. Essendo totalmente indipendenti a livello di distribuzione e produzione, questa è anche la nostra piccola etichetta".
Un bilancio di questi 10 anni?
"Abbiamo all'attivo quasi 300 live, dalle feste più squallide ai palchi più importanti. Abbiamo prodotto 35 lavori tra mixtape, ep e lavori strumentali. Abbiamo partecipato a svariate compilation e dal 2012 siamo rappresentanti italiani dei collettivi internazioni Lcob (Lost Children of Babylon) e Guerrilla Republik. Oltre alle tre uscite in programma sabato, per l'anno prossimo, assieme al "fratello" Penny Dog, stiamo lavorando a 10 indeiti, diciamo il primo lavoro degli Spns dopo "Vita, morte & miracoli".
Chi ci sarà sabato per la vostra festa?
"Murubutu & La Kattiveria, Dj T Robb, Dank, Dhap, le persone con cui abbiamo cominciato e con cui abbiamo camminato fino ad oggi. Inoltre sarà tutto gratuito: a differenza di chi dovrebbe, noi lavoriamo contro la crisi, fin dove possiamo".
Appuntamento da non perdere sabato all'Officina delle Arti, dove il collettivo reggiano Spns celebrerà i 10 anni di attività con una grande festa musicale, presentando tre progetti solisti e il nuovo album del collettivo.
Malosmokie's, Todo Bien, Crazy Joint, Fresh Finetti, questi i nomi d'arte degli mc's, che a Reggio vivono, contribuendo a tenere viva una delle scene musicali indipendenti più interessanti d'Italia.
"All'Officina sarà il primo dei due party che faremo quest'anno per la celebrazione del nostro decennale - spiegano - sarà una festa con gli amici di sempre e speriamo anche con dei nuovi, una serata dove ripercorreremo il nostro viaggio musicale e presenteremo le nostre nuove uscire: il primo ep solista di Crazy Joint, "Tutto sotto controllo"; l'album di Malosmokie's e Siddartha (Nuova Linea) "Fotte sega" e "Sequenze" di Fresh Frinexts, al suo primo lavoro solista".
Com'è iniziata l'esperienza come collettivo?
"Era la fine degli anni '90 ed eravamo attivi in altri gruppi, Pistanera e Sacraparola, grazie ai quali ci siamo incontrati e siamo diventati amici. Ad inizio 2004 abbiamo fondato Spns, con l'intento di unire le forze, in un modo più simile a un "patto di sangue" che con l'idea di fare un gruppo".
Cosa significa Spns?
"In origine era l'unione degli acronimi dei nostri vecchi gruppi, ma nel tempo ha assunto il significato di ciò che la musica rappresenta per noi, ossia la salvezza: suonare per non soffrire".
Quali sono i vostri riferimenti musicali?
"Fondamentalmente siamo dei puristi: al 90%, forse qualcosa di più, ascoltiamo solo hip hop underground, ma essendo italiani non possiamo dissociarci da una certa cultura musicale; ci piace molto utilizzare campionamenti di brani noti nei nostri beat. Poi ci sono mostri sacri come De André, che vanno al di là della musica: abbiamo fatto due versione de "Il bombarolo", sono un tributo a un grande della musica italiana".
Che rapporto avete con Reggio?
"Di reggiani nel nostro gruppo ce ne sono solo due, ma in questo momento storico è difficile trovare "reggiani puri" in una qualsiasi scuola: è lo specchio del nostro mondo che si riflette anche in noi. Con la città abbiamo un rapporto che si potrebbe definire conflittuale: tante volte si dà tanto, ma si riceve poco, e negli ultimi anni tutti vedono il declino artistico di una città una volta florida come la nostra. Quando mancano i soldi d'altronde, i primi a farne le spese sono l'arte e cultura, no?".
C'è un filo che vi lega ad altri gruppi della scena indipendente reggiana? Un senso di appartenenza politica forse?
"Pur collaborando con artisti provenienti da tutta Italia e anche dall'estero ci sentiamo parte della scena locale. Nell'ambito hip hop, anche solo per ragioni "anagrafiche", ci sentiamo legati a gruppi come La Kattiveria, con cui collaboriamo sempre con piacere. Forse, forzando un poco, possiamo essere posti accanto a gruppi come Offlaga Disco Pax e Cccp: di certo non usiamo mezze misure nei nostri testi, che si pongono anche come forma di denuncia sociale, ma siamo un collettivo molto eterogeneo e possiamo trattare anche di temi più goliardici fino al puro intrattenimento, contrariamente da quella che si ritiene la "radice" dell'hip hop".
Cos'è Spns Records?
"Spns è un movimento, uno spunto di riflessione, un "angolo di verità" senza peli sulla lingua, ma prima di tutto una famiglia con un solo grande amore, la cultura hip hop. Essendo totalmente indipendenti a livello di distribuzione e produzione, questa è anche la nostra piccola etichetta".
Un bilancio di questi 10 anni?
"Abbiamo all'attivo quasi 300 live, dalle feste più squallide ai palchi più importanti. Abbiamo prodotto 35 lavori tra mixtape, ep e lavori strumentali. Abbiamo partecipato a svariate compilation e dal 2012 siamo rappresentanti italiani dei collettivi internazioni Lcob (Lost Children of Babylon) e Guerrilla Republik. Oltre alle tre uscite in programma sabato, per l'anno prossimo, assieme al "fratello" Penny Dog, stiamo lavorando a 10 indeiti, diciamo il primo lavoro degli Spns dopo "Vita, morte & miracoli".
Chi ci sarà sabato per la vostra festa?
"Murubutu & La Kattiveria, Dj T Robb, Dank, Dhap, le persone con cui abbiamo cominciato e con cui abbiamo camminato fino ad oggi. Inoltre sarà tutto gratuito: a differenza di chi dovrebbe, noi lavoriamo contro la crisi, fin dove possiamo".
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