Recensione singolo "Ragazzi" su RadioEmergenti
Una volta esistevano i menestrelli, poi vennero chiamati cantastorie; l'inevitabile modernismo li ha trasformati in cantautori, ma il succo del discorso non cambia. Ci sono però delle eccezioni, molte delle quali nascoste, non si sa bene da chi; queste, purtroppo, troppo spesso rimangono in un Limbo musicale, una sorta di sospensione, ma anche una nicchia dove la musica italiana si impreziosisce.
"Ragazzi", di Raffaella Piccirillo, è una di queste perle preziose, racchiusa in uno scrigno fatto di folk, country, blues e rock; belle le sonorità acustiche, centrata la scelta della steel guitar, che amabilmente sottolinea le vocalità di Raffaella. Che dire dei testi? Una storia di "Ragazzi", ragazzi di tutti i giorni, che possono essere delle pianure del Wyoming come della nostra Brianza; della rocciosa Marina di Zambrone, come della splendida Black's beach californiana. "Ragazzi" che Raffaella ha accomunato grazie alla musica e al testo della sua canzone, tutti molto somiglianti nei comportamenti, anche se molto distanti tra di loro.