Vividilividi

I Klinefelter sono di Torino e si presentano con un impianto strumentale molto classico: chitarre, basso, batteria e voce. Il quartetto suona un rock alternativo influenzato dal post hardcore e dal grunge, e il risultato non è per niente stucchevole. Anzi. Grazie ad un'ottima capacità di scrittura dei pezzi l'album in questione non annoia mai. Anche chi è meno avezzo a frequentare tali sonorità troverà cose molto interessanti all'interno della loro musica.
I Klinefelter mi hanno ricordato i primi Ministri, nel loro essere e non essere di nicchia allo stesso tempo, nella foga e nella voglia di stupire. Da sottolineare poi la scelta di cantare in italiano: i testi risultano credibili e non scontati, cosa non facile, specialmente nel genere.
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Il gruppo viaggia meglio nei pezzi tirati che in quelli più lenti, dove finisce per perdere la sua carica sovversiva e dove gli anni 90 a livello di sound si fanno sentire troppo, con echi di Marlene Kuntz e Afterhours. Non che sia una brutta cosa, ma accentua nelle canzoni l'effetto retrò.
Tracce come “È stato niente”, “Gatti” e “Barbieturici” sono da segnare sotto la voce: “come fare alternative rock in Italia nel nuovo millennio”. Consigliati.
Alessandro - Gruppi Emergenti
I Klinefelter mi hanno ricordato i primi Ministri, nel loro essere e non essere di nicchia allo stesso tempo, nella foga e nella voglia di stupire. Da sottolineare poi la scelta di cantare in italiano: i testi risultano credibili e non scontati, cosa non facile, specialmente nel genere.
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Il gruppo viaggia meglio nei pezzi tirati che in quelli più lenti, dove finisce per perdere la sua carica sovversiva e dove gli anni 90 a livello di sound si fanno sentire troppo, con echi di Marlene Kuntz e Afterhours. Non che sia una brutta cosa, ma accentua nelle canzoni l'effetto retrò.
Tracce come “È stato niente”, “Gatti” e “Barbieturici” sono da segnare sotto la voce: “come fare alternative rock in Italia nel nuovo millennio”. Consigliati.
Alessandro - Gruppi Emergenti
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