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Un terzo

Descrizione

Io mi perdo, ogni volta che penso a me stesso
Ogni volta che un cane da guardia mi ringhia abbaiando di gusto
Io mi perdo in silenzio, perdo notti a scaldare un pensiero
A pensare che i giorni di sole andrebbero presi sul serio
Quando penso che sono arrivato a una tappa sicura
E non vedo che il prossimo passo in realtà mette molta paura
Io mi perdo per strada, perdo slancio in salita
Ho perduto un amico, due mazzi di chiavi ed un terzo di vita

Io mi perdo se penso al mio mare e al mio vivere in centro
Allo smog, all'angoscia e a questa frenesia che vi rode da dentro
Provo a mettere insieme i miei pezzi, con la colla più dolce
E ripenso a mio padre in quel giorno di Giugno e mi scaldo la voce

Io mi perdo se penso al mio mare e al mio vivere in centro
Allo smog, all'angoscia e a questa frenesia che vi rode da dentro
Provo a mettere insieme i miei pezzi, con la colla più dolce
E ripenso a mio padre in quel giorno di Giugno e mi scaldo la voce

Io mi perdo ogni volta che provo ostinato a guardarmi negli occhi
E mi accorgo che questo arrancare assomiglia a un incontro di scacchi
Ma a scacchi io non so giocare, non ho concentrazione
E mi sento soltanto l'ennesimo fesso in mezzo a un milione
Un milione di stelle cadenti, belle facce smaltate
Belle facce, puzza di merda, bicchieri di vino e risate
Io mi perdo in un bar, mi ritrovo a fatica
Ho perduto un amico, due mazzi di chiavi ed un terzo di vita

Io mi perdo se penso al mio mare e al mio vivere in centro
Allo smog, all'angoscia e a questa frenesia che vi rode da dentro
Provo a mettere insieme i miei pezzi, con la colla più dolce
E ripenso a mio padre in quel giorno di Giugno e mi scaldo la voce

Io mi perdo se penso al mio mare e al mio vivere in centro
Allo smog, all'angoscia e a questa frenesia che vi rode da dentro
Provo a mettere insieme i miei pezzi, con la colla più dolce
E ripenso a mio padre in quel giorno di Giugno e mi scaldo la voce.