Half Empty Glass

Forse qualcuno potrebbe aver pensato che Half Empty Glass è solo un nome come tanti altri, pieno di false ideologie scontate e presunzione, senza prima ascoltare cosa gli Half Empty Glass avessero realmente da dire. Qualcuno un giorno disse "la libertà è la presa di coscienza dei nostri limiti più acerbi". Ecco, il bicchiere mezzo vuoto rappresenta il limite, Half Empty Glass è l'unione un po' per caso di quattro limiti che credono in quello che fanno proprio perché sanno di essere limitati. E ogni volta che una nota in più o un accordo sbagliato satura quel limite, Half Empty Glass prova un brivido, che scaturisce nell'accendersi una sigaretta in tutta fretta, in un sorriso tremante di euforia. Quando quel brivido, quella testa alzata a guardare il soffitto, quel sorriso all'inizio di un assolo uscito senza tecnica, ma con il cuore, cesseranno di esistere, sarà proprio allora che il bicchiere mezzo vuoto verrà a mancare. Le luci del palco proietteranno energia sulla monotonia di un giorno come tutti gli altri e il bicchiere sarà colmo della nostra noiosa musica. Di notti insonni ne devono passare ancora prima che succeda, notti di sonno spezzate all'alba da un bridge martellante sulle ombre della stanza degli HeG... Quando questo accadrà, quando gli HeG smetteranno di sorridere, potrete dire io li conoscevo.  Questo ancora non succederà, la musica del silenzio delle notti dei ventenni è troppo vuota, o meglio mezza vuota dell' ipocrisia di tutto il resto... "Share the right band and never, never stop to love what made you feel alive".