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Come un favola dalla Calabria a Milano, Martin Pavone si racconta


Tra le prime luci calde di una primavera inoltrata, dalla nostra calma e placida Cagliari, telefoniamo per un’intervista il cantante Martin Pavone che dall’altra capo del telefono osserva la frenetica e seducente Milano. Martin “Martino” Pavone è originario del Crotonese.
Nato a Scandale nel ’77, vive immerso tra i colori distintivi di una terra assolata tra il fulgente verde delle campagne e i riflessi accecanti di un mare che varia le sue sfumature, mentre mostra il capolavoro della creazione annientando ogni reazione che non sia di inebetito stupore. Martin cresce interiorizzando questi paesaggi e le loro tradizioni, raccogliendone i valori, riseminandoli e lavorandoli secondo la sua personalità, con la sua voce e le sue parole.
A Milano ci arriva giovanissimo e tra studio e lavoro, coltiva la musica e la poesia, partecipando nel 1993 ad un concorso per poeti e presentando i versi di “Reminiscenze e vittorie”, infusi di desiderio di conoscenza, visioni di vita ed evocazioni suggestive. Tutti elementi che diverranno imprescindibili anche nella sua musica.  


D: Ciao, Martino o farei meglio a chiamarti Martin?
R: Per me Martino è un nome sconosciuto, tutti anche da bambino mi hanno sempre chiamato Martin e ho continuato ad utilizzare questo nome sino ad oggi.  

D: Facciamo un piccolo excursus sul tuo percorso artistico. Partiamo dall’inizio
R: Ho deciso di intraprendere questa strada e mi sono sempre impegnato -sin da quando ero ancora piccolo- a scrivere testi a cantare e da adolescente ho preso parte ad un gruppo, XXL, del quale ero vocalist. Come da copione, ognuno ha preso la propria strada, ci siamo sciolti, ma da un lato non me ne sono fatto un cruccio, ho sempre desiderato intraprendere la carriera da solista e alla fine, nel 2012 ho fatto il mio esordio con il brano “Canzone per te” e da quel momento ho pensato di incidere un disco, nato poi sempre quell’anno e che conteneva 14 tracce più una cover.  

D: Sei stato l’unico autore dei tuoi brani?
R: Ho delineato i testi e molti sono di mio pugno, ma mi sono avvalso della collaborazione di grandi autori come Umberto Napolitano, Alex Simone, Remo Elia e Luca Sala, Alessandro Cenci e Giulio Itto. A queste persone devo molto, da un punto di vista professionale e umano e grazie a loro l’album ha finalmente preso la direzione giusta ed è stato pubblicato. Da qui è stato tratto il primo singolo, una canzone d’amore dedicata alla persona che amo “Come una favola”, un testo dal significato universale, che tutti possono percepire come proprio. Il 10 giugno, invece uscirà il disco in digitale  

D: Mi parlavi di una cover, immagino che la scelta di inserirla nel tuo primo album non sia un caso, hai un “debito” musicale verso qualcuno in particolare?
R: Vengo dalla scuola del compianto Mango, al quale mi ispiro molto sia per la musicalità, sia per i suoni armoniosi e sinuosi. Il mio cuore e le mie influenze sono quelle del Mediterraneo, del meridione da cui provengo. Mi piace la semplicità, quelle sonorità antiche, latineggianti, mi avvicino molto – senza ahimè raggiungerlo- allo stile del cantautore lucano. La cover che ho inciso è –in effetti- dedicata a lui “Sospiro” un omaggio che ho fatto ad un grande artista che ormai non c’è più.  

D: Pensi di iniziare una tournée di concerti una volta lanciato il disco?
R: Faremo uno showcase dove presenterò l’anteprima dell’album “Sto di guardia”, ma vorremmo estrarre un altro singolo prima di lanciarlo. Sono felice di avere già un piccolo pubblico che mi segue da tanto tempo e, onestamente, non me l’aspettavo. Ho addirittura una pagina fan-club (ride, modesto ndr.), cerco di farmi conoscere anche se vengo da una piccola nicchia e il progetto sia completamente autoprodotto.  

D: Sei convinto che questo cammino si stia rivelando impervio? Hai già diversi sostenitori e un esperto e competente team al tuo fianco.
R: Non ci sono case discografiche dietro però. È dura, ci sono voluti tre anni per completare la registrazione, ma volevo arrivare a soddisfare le esigenze armoniche che questo lavoro meritava e penso di esserci riuscito, specie inserendo la canzone di Mango, un’interpretazione a cui tengo particolarmente.  

D: Sei sfuggito da quella concezione di produzione per il mercato che svilisce l’arte, piuttosto che esaltarla
R: Questa carriera nasce come una vocazione, non come un lavoro, ho tanta voglia di farmi conoscere, è un sogno realizzare un progetto artistico, quello che verrà fuori ancora non lo so, spero tanto sia qualcosa di buono.  

D: A questo proposito ti chiedo quale sia l’elemento trainante di questa tua prima opera
R: La mia ispirazione è la persona che sta con me, che mi supporta e mi sostiene tantissimo, credo l’amore sia totalizzante nell’esistenza di un individuo, l’amore è lo stare bene con sé stesso, con il mondo, con gli altri. Secondo me possiamo migliorare la nostra vita proprio partendo da questo.  

D: Una prospettiva ottimista rispetto a quella che è la lunga letteratura artistica del panorama musicale del cantautorato italiano, la quale seppure in maniera poetica e meravigliosa, tende ad indugiare molto sul dolore.
R: È una visione positiva, la mia, certo. Le vicissitudini della vita, anche quelle più cupe, divengono parte del processo artistico, della scrittura e composizione. A volte si può scrivere un grande testo partendo da un’esperienza negativa, teniamo presente che i migliori brani dei nostri cantautori, sono pervasi dalla sofferenza, arrivano da momenti bui. Questo è l’input, però al di là di quello che una persona possa raccontare, è giusto che la musica nasca da dentro e non che sia costruita a tavolino per soddisfare le esigenze di un’industria. Raccontiamo la vita, le persone ed è con loro voglio comunicare.  



Ci accomiatiamo con la stessa calma e cordialità che ha contraddistinto l’intervista, con la consapevolezza di aver appena parlato con un uomo semplice, che segnerà la strada della nuova musica leggera italiana.   Il singolo è disponibile su youtube, amazon music, google play e itunes.




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