Kachupa: esce il singolo Romagna Mia 2.0
I Kachupa, da sempre legati alla tradizione e alla contaminazione, stavolta ci stupiscono con una versione coraggiosa del celebre brano “Romagna mia”, che ha reso Secondo Casadei famoso in tutto il mondo.
Giocando con sonorità moderne, molto distanti dal liscio, e variazioni di tempo, la band riesce lo stesso a trasmettere tutto il sapore di una canzone del passato, che non smette di unire e far cantare anche oggi le piazze. Nel brano si intravede l’anima della taranta, la freschezza del balkan beat, il rap unito allo spirito rock, in un mix che rende onore all’inno romagnolo per eccellenza. Questa sfida ha fruttato una importante vittoria, decretata nell’estate 2015 dall’organizzazione del contest “Romagna mia 2.0”, in collaborazione con il MEI di Faenza e il Comune di Gatteo Mare. La band si dichiara estremamente orgogliosa di aver legato linguaggi così diversi tra loro, di aver portato ancora una volta la bandiera della tradizione a contatto con la musica indipendente, con la loro solita ironia e solarità. “L’emozione più grande legata a questo brano è stata conoscere gli eredi del grande Secondo Casadei, che inaspettatamente si sono dimostrati felicissimi di questo nostro esperimento, dimostrando che la musica ha bisogno di apertura mentale e di conoscenza delle nostre radici. Il nostro futuro ha bisogno di un grande passato.”
Insieme a “Romagna mia 2.0”, nel singolo è contenuto anche il brano “Rotola e balla”, altra interessante contaminazione di taranta e musica balcanica, in pieno stile Kachupa.
Il brano e’ stato realizzato grazie alla collaborazione di Moreno Conficconi e delle edizioni Casadei Sonora, da sempre attenta a rinnovare nel rapporto con le nuove generazioni, la grande musica della Terra di Romagna.
“Creare sviluppo attraverso la musica è possibile – spiegano i Kachupa – Nasciamo come artisti di strada, sopra un carretto pieno di pentole e tamburi. Abbiamo girato l’Europa con uno spettacolo fiabesco e surreale. Ora saliamo sui palchi, produciamo dischi e spettacoli teatrali, scriviamo libri con la stessa intenzione: unire tradizioni lontane, cibi, profumi e colori di etnie diverse. Insieme alla nostra cantante Lidiya Koycheva, che viene dalla Bulgaria, sogniamo un’integrazione che non distrugga le differenze, in modo troppo semplice e crudele, ma le faccia convivere con orgoglio.”
I Kachupa (Lidiya Koycheva, Davide Borra, Alberto Santoru, Mattia Floris, Stefano Petrini) nascono come band di strada. All’inizio, in giro per l’Europa, il batterista suona cassa e pentole su un piccolo carretto, gli altri musicisti intorno alla carovana. Questo carretto magico permette alla band di vendere circa 5000 dischi in Italia e in Francia. Nel 2006 esce “Gabrovo Express”, premiato da Radio Popolare Network al MEI di Faenza come miglior disco autoprodotto del 2006 e che viene allegato alla rivista “World Music Magazine”. La band si esibisce in prestigiosi festival e rassegne, condividendo il palco con importanti artisti, partecipa a varie trasmissioni televisive, ma continua ad esibirsi anche in strada, con spettacoli che diventano fiabeschi e talvolta surreali. Nel 2011 i Kachupa vincono i premi “Sanremo Village” e “CartaSI Area Sanremo”. Nel 2012 vengono proclamati “The Absolute 2012” vincendo il primo premio all’ “Inedited World Music Festival” di Rimini ed una produzione a Londra negli studi di Bluey Maunick, chitarrista fondatore e produttore della band internazionale “Incognito”. Nel 2014 salgono sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma, per presentare la canzone “Siamo tutti africani”, scelta da Slow Food come inno del movimento Terra Madre. Nel 2015 il singolo “Finché ce n’è” arriva primo nella classifica di iTunes. Sempre nel 2015 vincono il concorso del MEI per la migliore nuova versione di Romagna Mia, in pubblicazione a breve come singolo e all’interno del nuovo album.
www.kachupa.com – www.facebook.com/pages/kachupa/
Giocando con sonorità moderne, molto distanti dal liscio, e variazioni di tempo, la band riesce lo stesso a trasmettere tutto il sapore di una canzone del passato, che non smette di unire e far cantare anche oggi le piazze. Nel brano si intravede l’anima della taranta, la freschezza del balkan beat, il rap unito allo spirito rock, in un mix che rende onore all’inno romagnolo per eccellenza. Questa sfida ha fruttato una importante vittoria, decretata nell’estate 2015 dall’organizzazione del contest “Romagna mia 2.0”, in collaborazione con il MEI di Faenza e il Comune di Gatteo Mare. La band si dichiara estremamente orgogliosa di aver legato linguaggi così diversi tra loro, di aver portato ancora una volta la bandiera della tradizione a contatto con la musica indipendente, con la loro solita ironia e solarità. “L’emozione più grande legata a questo brano è stata conoscere gli eredi del grande Secondo Casadei, che inaspettatamente si sono dimostrati felicissimi di questo nostro esperimento, dimostrando che la musica ha bisogno di apertura mentale e di conoscenza delle nostre radici. Il nostro futuro ha bisogno di un grande passato.”
Insieme a “Romagna mia 2.0”, nel singolo è contenuto anche il brano “Rotola e balla”, altra interessante contaminazione di taranta e musica balcanica, in pieno stile Kachupa.
Il brano e’ stato realizzato grazie alla collaborazione di Moreno Conficconi e delle edizioni Casadei Sonora, da sempre attenta a rinnovare nel rapporto con le nuove generazioni, la grande musica della Terra di Romagna.
“Creare sviluppo attraverso la musica è possibile – spiegano i Kachupa – Nasciamo come artisti di strada, sopra un carretto pieno di pentole e tamburi. Abbiamo girato l’Europa con uno spettacolo fiabesco e surreale. Ora saliamo sui palchi, produciamo dischi e spettacoli teatrali, scriviamo libri con la stessa intenzione: unire tradizioni lontane, cibi, profumi e colori di etnie diverse. Insieme alla nostra cantante Lidiya Koycheva, che viene dalla Bulgaria, sogniamo un’integrazione che non distrugga le differenze, in modo troppo semplice e crudele, ma le faccia convivere con orgoglio.”
I Kachupa (Lidiya Koycheva, Davide Borra, Alberto Santoru, Mattia Floris, Stefano Petrini) nascono come band di strada. All’inizio, in giro per l’Europa, il batterista suona cassa e pentole su un piccolo carretto, gli altri musicisti intorno alla carovana. Questo carretto magico permette alla band di vendere circa 5000 dischi in Italia e in Francia. Nel 2006 esce “Gabrovo Express”, premiato da Radio Popolare Network al MEI di Faenza come miglior disco autoprodotto del 2006 e che viene allegato alla rivista “World Music Magazine”. La band si esibisce in prestigiosi festival e rassegne, condividendo il palco con importanti artisti, partecipa a varie trasmissioni televisive, ma continua ad esibirsi anche in strada, con spettacoli che diventano fiabeschi e talvolta surreali. Nel 2011 i Kachupa vincono i premi “Sanremo Village” e “CartaSI Area Sanremo”. Nel 2012 vengono proclamati “The Absolute 2012” vincendo il primo premio all’ “Inedited World Music Festival” di Rimini ed una produzione a Londra negli studi di Bluey Maunick, chitarrista fondatore e produttore della band internazionale “Incognito”. Nel 2014 salgono sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma, per presentare la canzone “Siamo tutti africani”, scelta da Slow Food come inno del movimento Terra Madre. Nel 2015 il singolo “Finché ce n’è” arriva primo nella classifica di iTunes. Sempre nel 2015 vincono il concorso del MEI per la migliore nuova versione di Romagna Mia, in pubblicazione a breve come singolo e all’interno del nuovo album.
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