Intervista agli Omnia Project
Nome del gruppo: OMNIA PROJECT
Città: ROMA/SABINA
Genere musicale: ROCK
Iniziamo presentando la formazione. Chi sono i componenti del gruppo?
Omnia Project nasce in principio come un progetto solista del nostro cantante Alex. Successivamente, dopo il coinvolgimento di altri elementi si trasforma in band. Il gruppo è composto da tre elementi: Alex alla voce e chitarra, Giovanna alle voce femminile e cori, Guido alle chitarre, basso e programmi. Alex scrive testi e musiche, Guido ricopre anche il ruolo di arrangiatore e produttore. Non disdegniamo la partecipazione e la collaborazione di altri artisti. In “Vibrazioni”, ad esempio, c’è la partecipazione di Sderiza86 al Synth e programmi.
Quando è nato il vostro gruppo?
Omnia Project nasce a Roma agli inizi 2014. La maggior parte dei componenti vive a Roma, ma il quartier generale della band è la Sabina, luogo in cui avvengono le prove e le registrazioni dei brani.
Il nome del gruppo. Come lo avete scelto?
Alex ha scelto questo nome per diversi motivi. Un insieme di circostanze che lo hanno condotto a questa scelta, in maniera alquanto “naturale”.
Ha un significato particolare?
Ha diversi significati: innanzitutto, “Omnia” in latino significa “Tutto” e per noi questa parola ha un significato molto importante perché rientra nel concetto di “Assoluto”, una tematica a cui facciamo spesso riferimento nei nostri testi. Poi anche perché, nella sua vita Alex ha creato e ha partecipato a numerosi progetti musicali e questo sicuramente è quello più importante, quello in cui può dire di aver raggiunto la sua maturità artistica. Sostanzialmente è la sintesi di tutte le sue esperienze precedenti. E’ come se fosse la sua “Opera Omnia”. Oltre a questi, ci sono poi altri motivi, di carattere prettamente personale, che lo hanno spinto nella scelta di questo nome.
Parlateci del vostro repertorio: Fate canzoni vostre o siete una cover-band?
Facciamo nostre canzoni, assolutamente. Ad oggi abbiamo registrato due brani: Vibrazioni (semifinalista al Premio Poggio Bustone 2014) e “Maledette Nuvole” e due nuovi brani sono già in cantiere.
Se fate canzoni vostre, come nascono le vostre canzoni e cosa vi spinge a scriverle?
La musica è un potente mezzo di comunicazione e purtroppo viene anche utilizzata per alimentare il velo delle illusioni e la falsa realtà in cui gli uomini sono costretti a vivere. Dobbiamo liberarci di questo velo e riconnetterci con il nostro Sé Superiore. E’ questo che dobbiamo capire e la musica può aiutare gli uomini a liberarsi da queste catene e ad incamminarsi finalmente sulla strada dell’evoluzione. Le nostre canzoni nascono proprio dalla necessità, che c’è nel mondo, di comprensione della realtà per iniziare il cammino verso il sentiero della vera conoscenza.
Che spazi utilizzate per le prove?
Il nostro lavoro si basa tutto sull’autoproduzione, quindi per le prove e le registrazioni utilizziamo degli spazi nostri.
Quale strumentazione utilizzate?
Per le registrazioni utilizziamo una scheda audio Alesis e microfoni Behringer B-1. Le parti di chitarra sono fatte con una Telecaster, amplificazione valvolare e pedale overdrive HBE Power Screamer.
Parliamo dei vostri concerti: avete fatto molti live?
Fino ad ora abbiamo realizzato soltanto due brani e per il prossimo futuro vorremmo almeno realizzare un EP di 4 canzoni. Avendo poco materiale non abbiamo ancora preso in considerazione la possibilità di fare concerti anche se la cosa è in programma per il futuro.
Preferite suonare all'aperto o al chiuso?
Ci piacerebbe trovare dei luoghi dove poter suonare, anche insieme ad altri artisti, sia all’aperto che al chiuso
Avete già inciso degli album?
Per ora ancora no, però, come accennato, abbiamo in programma la realizzazione di un EP di 4 brani.
Se si, li avete registrati da indipendenti o con qualche etichetta?
Abbiamo realizzato due brani autoprodotti. Abbiamo le risorse per poter realizzare dei prodotti di buona qualità autonomamente. Guido, il nostro chitarrista, si occupa anche della produzione dei brani. L’idea di cercare a tutti i costi una label non ci esalta più di tanto. Il fatto di non essere sottocontratto con nessuna etichetta, di fatto, è una condizione necessaria per mantenere quell’autenticità necessaria alla realizzazione dei nostri obiettivi. Questa è l’idea generale che abbiamo su questo argomento anche se, ovviamente, le situazioni vanno valutate singolarmente.
Come vedete il panorama della musica emergente nella vostra città?
Siamo attivi tra Roma e la Sabina e in entrambi i luoghi è abbastanza difficile trovare delle possibilità; gli spazi si restringono sempre più. Purtroppo le persone sono sempre più assuefatte dalla spazzatura che quotidianamente inonda le nostre case, come Talent Show e roba del genere e questo fa male a tutte le band valide che hanno qualcosa da dire e che cercano di proporre la loro musica. Il sistema ha interesse a standardizzare idee e pensieri e a limitare la libertà in ogni sua forma. Inoltre, i gruppi che suonano di più sono quelli che fanno cover e questo non lo trovo positivo. La musica è una forma d’arte che trasmette delle informazioni e per questo viene anche utilizzata per la diffusione di messaggi negativi. Allora perché dovremmo fungere da ripetitori e contribuire alla creazione di una realtà che non vogliamo? Perché dovremmo rinunciare a diffondere le nostre idee a favore delle idee di altri (che nella maggior parte dei casi neanche riusciamo a comprendere)? E’ importantissimo utilizzare al meglio la musica, perché è un mezzo che ha delle potenzialità al di fuori dell’ordinaria comprensione umana. Ovviamente, la colpa di questa situazione non è delle band, ma del sistema che limita la libertà d’espressione, l’autenticità e l’unicità e tende ad uniformare e standardizzare tutto.
E' semplice trovare delle date?
Allacciandomi al discorso appena fatto, per band che fanno musica propria è molto più difficile rispetto alle cover band. Ma in generale penso non sia facile per nessuno, proprio perché gli spazi a disposizione sono sempre di meno.
C'è un adeguato ritorno economico?
Sicuramente no, è anche questo il motivo che determina la limitatezza della scena della musica emergente e indipendente.
Vi siete posti degli obiettivi da raggiungere?
Abbiamo da poco realizzato il videoclip di Maledette Nuvole”. Entro l’anno abbiamo l’obiettivo di realizzare un EP di 4 brani e un secondo videoclip. Facciamo tutto questo nei nostri ritagli di tempo, visto che ognuno di noi ha un lavoro nella propria vita. Speriamo di riuscirci nel rispetto dei nostri impegni quotidiani.
C'è qualcos'altro che volete aggiungere su di voi?
Se volete approfondire la nostra conoscenza, ascoltare le nostre canzoni e guardare i nostro video, potete visitare il nostro sito web: www.omnia-project.net.
Città: ROMA/SABINA
Genere musicale: ROCK
Iniziamo presentando la formazione. Chi sono i componenti del gruppo?
Omnia Project nasce in principio come un progetto solista del nostro cantante Alex. Successivamente, dopo il coinvolgimento di altri elementi si trasforma in band. Il gruppo è composto da tre elementi: Alex alla voce e chitarra, Giovanna alle voce femminile e cori, Guido alle chitarre, basso e programmi. Alex scrive testi e musiche, Guido ricopre anche il ruolo di arrangiatore e produttore. Non disdegniamo la partecipazione e la collaborazione di altri artisti. In “Vibrazioni”, ad esempio, c’è la partecipazione di Sderiza86 al Synth e programmi.
Quando è nato il vostro gruppo?
Omnia Project nasce a Roma agli inizi 2014. La maggior parte dei componenti vive a Roma, ma il quartier generale della band è la Sabina, luogo in cui avvengono le prove e le registrazioni dei brani.
Il nome del gruppo. Come lo avete scelto?
Alex ha scelto questo nome per diversi motivi. Un insieme di circostanze che lo hanno condotto a questa scelta, in maniera alquanto “naturale”.
Ha un significato particolare?
Ha diversi significati: innanzitutto, “Omnia” in latino significa “Tutto” e per noi questa parola ha un significato molto importante perché rientra nel concetto di “Assoluto”, una tematica a cui facciamo spesso riferimento nei nostri testi. Poi anche perché, nella sua vita Alex ha creato e ha partecipato a numerosi progetti musicali e questo sicuramente è quello più importante, quello in cui può dire di aver raggiunto la sua maturità artistica. Sostanzialmente è la sintesi di tutte le sue esperienze precedenti. E’ come se fosse la sua “Opera Omnia”. Oltre a questi, ci sono poi altri motivi, di carattere prettamente personale, che lo hanno spinto nella scelta di questo nome.
Parlateci del vostro repertorio: Fate canzoni vostre o siete una cover-band?
Facciamo nostre canzoni, assolutamente. Ad oggi abbiamo registrato due brani: Vibrazioni (semifinalista al Premio Poggio Bustone 2014) e “Maledette Nuvole” e due nuovi brani sono già in cantiere.
Se fate canzoni vostre, come nascono le vostre canzoni e cosa vi spinge a scriverle?
La musica è un potente mezzo di comunicazione e purtroppo viene anche utilizzata per alimentare il velo delle illusioni e la falsa realtà in cui gli uomini sono costretti a vivere. Dobbiamo liberarci di questo velo e riconnetterci con il nostro Sé Superiore. E’ questo che dobbiamo capire e la musica può aiutare gli uomini a liberarsi da queste catene e ad incamminarsi finalmente sulla strada dell’evoluzione. Le nostre canzoni nascono proprio dalla necessità, che c’è nel mondo, di comprensione della realtà per iniziare il cammino verso il sentiero della vera conoscenza.
Che spazi utilizzate per le prove?
Il nostro lavoro si basa tutto sull’autoproduzione, quindi per le prove e le registrazioni utilizziamo degli spazi nostri.
Quale strumentazione utilizzate?
Per le registrazioni utilizziamo una scheda audio Alesis e microfoni Behringer B-1. Le parti di chitarra sono fatte con una Telecaster, amplificazione valvolare e pedale overdrive HBE Power Screamer.
Parliamo dei vostri concerti: avete fatto molti live?
Fino ad ora abbiamo realizzato soltanto due brani e per il prossimo futuro vorremmo almeno realizzare un EP di 4 canzoni. Avendo poco materiale non abbiamo ancora preso in considerazione la possibilità di fare concerti anche se la cosa è in programma per il futuro.
Preferite suonare all'aperto o al chiuso?
Ci piacerebbe trovare dei luoghi dove poter suonare, anche insieme ad altri artisti, sia all’aperto che al chiuso
Avete già inciso degli album?
Per ora ancora no, però, come accennato, abbiamo in programma la realizzazione di un EP di 4 brani.
Se si, li avete registrati da indipendenti o con qualche etichetta?
Abbiamo realizzato due brani autoprodotti. Abbiamo le risorse per poter realizzare dei prodotti di buona qualità autonomamente. Guido, il nostro chitarrista, si occupa anche della produzione dei brani. L’idea di cercare a tutti i costi una label non ci esalta più di tanto. Il fatto di non essere sottocontratto con nessuna etichetta, di fatto, è una condizione necessaria per mantenere quell’autenticità necessaria alla realizzazione dei nostri obiettivi. Questa è l’idea generale che abbiamo su questo argomento anche se, ovviamente, le situazioni vanno valutate singolarmente.
Come vedete il panorama della musica emergente nella vostra città?
Siamo attivi tra Roma e la Sabina e in entrambi i luoghi è abbastanza difficile trovare delle possibilità; gli spazi si restringono sempre più. Purtroppo le persone sono sempre più assuefatte dalla spazzatura che quotidianamente inonda le nostre case, come Talent Show e roba del genere e questo fa male a tutte le band valide che hanno qualcosa da dire e che cercano di proporre la loro musica. Il sistema ha interesse a standardizzare idee e pensieri e a limitare la libertà in ogni sua forma. Inoltre, i gruppi che suonano di più sono quelli che fanno cover e questo non lo trovo positivo. La musica è una forma d’arte che trasmette delle informazioni e per questo viene anche utilizzata per la diffusione di messaggi negativi. Allora perché dovremmo fungere da ripetitori e contribuire alla creazione di una realtà che non vogliamo? Perché dovremmo rinunciare a diffondere le nostre idee a favore delle idee di altri (che nella maggior parte dei casi neanche riusciamo a comprendere)? E’ importantissimo utilizzare al meglio la musica, perché è un mezzo che ha delle potenzialità al di fuori dell’ordinaria comprensione umana. Ovviamente, la colpa di questa situazione non è delle band, ma del sistema che limita la libertà d’espressione, l’autenticità e l’unicità e tende ad uniformare e standardizzare tutto.
E' semplice trovare delle date?
Allacciandomi al discorso appena fatto, per band che fanno musica propria è molto più difficile rispetto alle cover band. Ma in generale penso non sia facile per nessuno, proprio perché gli spazi a disposizione sono sempre di meno.
C'è un adeguato ritorno economico?
Sicuramente no, è anche questo il motivo che determina la limitatezza della scena della musica emergente e indipendente.
Vi siete posti degli obiettivi da raggiungere?
Abbiamo da poco realizzato il videoclip di Maledette Nuvole”. Entro l’anno abbiamo l’obiettivo di realizzare un EP di 4 brani e un secondo videoclip. Facciamo tutto questo nei nostri ritagli di tempo, visto che ognuno di noi ha un lavoro nella propria vita. Speriamo di riuscirci nel rispetto dei nostri impegni quotidiani.
C'è qualcos'altro che volete aggiungere su di voi?
Se volete approfondire la nostra conoscenza, ascoltare le nostre canzoni e guardare i nostro video, potete visitare il nostro sito web: www.omnia-project.net.
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