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L'anima e la poesia "dark"di Marco De Luca-recensione di "Canzoni Inedite" su Audiofollia


Marco De Luca è un nuovo cantautore dallo stile inedito e questo è il suo terzo lavoro che consta di 5 canzoni dall'atmosfera"scura", ma allo stesso tempo melodica e poetica.

L'Ep, rigorosamente autoprodotto e registrato in proprio, si apre con “Angelina”,un efficace esempio di cantautorato dalle atmosfere dark; un testo che racconta storie di vita vissuta s'intreccia a delle sonorità memore di atmosfere “ombrose”, che ricordano i Cure e i Diaframma più intimisti.

“Inevitabile”calca ancora di più la mano sulle atmosfere umbratili, complici le chitarre riverberate ed effettate e un po' di tappeto velatamente ”elettronico” in sottofondo, affidato alla drum machine, in cui però fa capolino anche un po' di luce e anche un'insolita melodia: un incrocio tra l'indie meno allineato e la new wave più crepuscolare, con un testo molto personale (“Stare qui/a contare il silenzio ormai(...) per te che sei un sogno impossibile/per me così irraggiungibile/perchè tu sei inafferrabile”).

Melodie malate e dissonanze chitarristiche,ma non prive di spunti pop si trovano su “Viva”, sempre con delle reminiscenze anni '80, viste attraverso la sfera personale. Il testo è un altro spaccato personale che parla di una ragazza, un ritratto riflessivo e quasi sognante, in linea con la musica (“Appiccicata alle lenzuola/così sudata/ti senti viva(...) e il piacere che così ti bagnerà/come un'onda ti travolgerà”).

Densa ed avvolgente, notturna è ”Nella verità”, in cui la poetica di De Luca è avvolta da interessanti trame chitarristiche; a mio avviso il brano più riuscito e curato del disco, con un testo molto bello (“Tu che sali le scale/e la tua porta che si chiude/con il tuo mondo e le paure/ed ogni cambio di umore/con la gioia ed il dolore, ti vorrei conoscere/più di un'abitudine nella nudità della solitudine”), che mi riporta alla mente il primissimo Andrea Chimenti come “feeling”artistico.

Una canzone d'amore non dichiarato, ma sussurrato e “immaginato”, che risulta particolarmente riuscita e “scorrevole”, nonostante sia una delle più lunghe del disco.

Interessante anche “La sconfitta”, in cui le ossessioni dark di Marco, si fanno una volta di più melodiche ed intriganti, con delle belle chitarre sullo sfondo....il testo indaga ancora una volta su riflessioni personali, con una certa poesia di fondo (“viola/sola/capirai com'è difficile vivere/(...)resterai nel vuoto della tua scatola”).... ed il brano chiude il disco, con le sue sonorità sospese tra dolcezza e amarezza.

Un Ep, dunque,che si lascia ascoltare e che denota una personalità sincera: difatti, dalle canzoni si percepisce che Marco “sente” veramente quello che scrive, e non potrebbe essere altrimenti, data la natura estremamente sensibile e personale delle sue composizioni.

Anche la natura stessa delle registrazioni, che a detta di Marco risalgono a periodi diversi, e l'impostazione volutamente (almeno credo) cruda e un po' lo-fi di alcune incisioni dell'EP aggiungono una sorta di fascino al disco: difatti anche le prime tracce, più grezze e spoglie, non risultano spiacevoli, nonostante alcune pecche in fase di incisione e qualche “imperfezione” a livello temporale (ma è un parere strettamente personale e non vuol essere una critica)....

Ma il succo c'è, così come la sensibilità poetico-artistica e siamo sicuri che Marco ha già altre frecce al suo arco; difatti, mentre scrivo, so che è già al lavoro su un nuovo disco. A lui i nostri migliori auguri, sicuri che presto avrà delle nuove canzoni degne di nota da proporci, oltre a queste già molto interessanti che abbiamo analizzato e ascoltato

Al link di seguito potete leggere la recensione su Audiofollia blogspot:

http://audiofollia.blogspot.it/2013/04/lanima-e-la-poesia-darkdi-marco-de-luca.html 





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